Yes, We Type!

DOMANDA: “Mi pare anche di capire che il sentimento [introverso] non sia legato ad avere principi morali, come spesso si legge su internet, quanto a classificare per categorie non logiche, tipo "bello, buono, brutto".”[...Giusto?]

 

 

RISPOSTA: Per Jung (si veda la definizione in Tipi psicologici) la funzione affettiva o di sentimento è un processo che ha lo scopo di produrre accettazione o rifiuto (“piacere” o “dispiacere”) di qualcosa da parte del soggetto. Con l'MBTI e con il web purtroppo questo aspetto è stato un po' dimenticato, ma è importante. I principi morali e i propri valori, sono una valutazione, un giudizio, dicono “questa cosa mi piace o non mi piace, per me è importante oppure non lo è”, in questo senso riguardano comunque il sentimento introverso; tuttavia la vera “bussola” interna rimane il “sentire” e non il valore in sé o i principi. Lo si può notare dall'incoerenza che si genera quando il sentimento introverso è troppo pronunciato.

Ad esempio, un IxFP potrebbe valutare importante essere sensibile ed empatico e questo principio si sarà formato proprio grazie a una valutazione di “piacere o dispiacere” in varie circostanze o esperienze. Tuttavia la “bussola” del comportamento sarà sempre il proprio sentire o il proprio standard ideale: il sentimento introverso dominante e non l'empatia o la sensibilità. L'utilizzo dei valori morali come “bussola” avviene in presenza di almeno una minima apertura verso l'esterno (funzione ausiliaria estroversa Se oppure Ne). Gli IxFP sotto stress oppure arrabbiati o immaturi potrebbero avere come principio l'empatia, ma in certe circostanze potrebbero essere incapaci di essere empatici o paradossalmente risultare insensibili perché la funzione dominante li conduce a concentrarsi su ciò che provano e non sugli altri, sui loro sentimenti e sulle motivazioni e i punti di vista altrui: se si sentono feriti, offesi, tristi, inizieranno a rifiutare il dialogo, mettere il muso, avere atteggiamenti passivo aggressivi, ecc... esacerbando il proprio “sentire” fino a un'aggressività (Te represso) in contrasto proprio con la sensibilità o l'empatia ricercata.