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Le persone percepiscono e giudicano il mondo attraverso delle “funzioni psichiche”.

Le funzioni corrispondono a delle costanti, ai criteri in base ai quali percepiamo il mondo, compiamo le nostre scelte o emettiamo i nostri giudizi; sono alla base delle motivazioni che formano i nostri comportamenti, l'approccio che tendiamo ad adottare istintivamente nelle diverse situazioni.

 

Le funzioni si dividono in funzioni percettive (sensazione e intuizione) e funzioni di giudizio (pensiero e sentimento). 

Le funzioni di percezioni sono dette irrazionali e quelle di giudizio sono dette razionali. 

Le funzioni di percezione riguardano in quali modi il mondo può venire percepito mentre le funzioni di giudizio riguardano i tipi di valutazione che possono essere fatte sul mondo. 

Sono 4, ma quando si combinano con gli orientamenti diventano 8 e vengono chiamate "funzioni orientate". 

Le funzioni percettive orientate sono: sensazione estroversa (che si abbrevia: Se), sensazione introversa (Si), intuizione estroversa (Ne) e intuizione introversa (Ni).

Le funzioni di giudizio orientate sono: pensiero estroverso (Te), pensiero introverso (Ti), sentimento estroverso (Fe), sentimento introverso (Fi).

Tutte le persone utilizzano tutte le funzioni, ma solo alcune funzioni diventano rilevanti perché le altre rimangono deboli e quasi del tutto inutilizzate. Quando è possibile e individuare le funzioni, si dice che queste sono "differenziate". 

Secondo Jung alcune persone non hanno le funzioni "differenziate", nel linguaggio moderno di direbbe che non hanno tipo psicologico ben delineato e in Tipi psicologici descrive solo l'espressione di quando una sola funzione è differenziata. Tuttavia i lavori di Marie Louise Von Franz, allieva di Jung, lasciano intendere che le funzioni rilevanti sono 4, infatti il tipo psicologico secondo Isabel Myers e Katherine Briggs è composto da 4 funzioni. 

 

Queste 4 funzioni assumono dei ruoli:

La funzione dominante: è la funzione preferita e più sviluppata e rappresenta la nostra identità, ciò in cui ci sentiamo più competenti.

La funzione ausiliaria: è la seconda funzione preferita, è di supporto alla dominante.

La funzione terziaria: è la terza funzione preferita e si manifesta spesso negli hobby.

La funzione inferiore (detta anche funzione repressa): si oppone alla dominante; è il nostro tallone d'Achille, l'aspetto della vita che fa sorgere più problemi, che abbassa la nostra autostima.

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Queste funzioni si organizzano "a coppie" in base al principio di compensazione, cioè si associano a una funzione che è opposta per natura e per orientamento: a introversione si oppone sempre l'estroversione, al pensiero si oppone sempre il sentimento, a intuizione si oppone sempre la sensazione. Quindi si avranno le seguenti coppie di funzioni: Ti sempre accompagnata da Fe; Te sempre accompagnata da Fi; Se sempre associata a Ni, Si sempre con Ne.

 

L'organizzazione delle funzioni è simile a quella di un governo del paese: c'è un partito di maggioranza (funzione dominante), in coalizione con un altro partito di idee non in contrasto con il partito di maggioranza (funzione ausiliaria), c'è un terzo partito più debole degli altri due che dovrebbe far parte della coalizione con gli altri due partiti e c'è un partito di minoranza (funzione inferiore) di idee opposte al partito di maggioranza che cerca di far sentire la propria voce e di prendere il controllo.

 

Il tipo psicologico indica il “tipo di governo”, che ruolo hanno le funzioni e come sono organizzate.

Ci sono 16 tipi psicologici, indicati con una sigla di 4 lettere.

La prima lettera indica l'orientamento generale della persona: I (introversione), E (estroversione).

La seconda lettera indica la funzione percettiva preferita: S (Sensazione), N (intuizione).

La terza lettera indica la funzione giudicante preferita: T (pensiero), F (sentimento)

La quarta lettera indica quale delle due funzioni preferite (se la dominante o l'ausiliaria) si relaziona con il mondo esterno (cioè è presente in variante estroversa). Le lettere sono J (giudicante) e P (percettiva). Questo ultimo parametro non è parte della prospettiva teorica di Jung bensì si deve a Katherine Briggs. 

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